Dal 5 all'8 novembre Simone Cristicchi tornerà allo Stabile del Friuli Venezia Giulia per emozionare nuovamente il pubblico con "Magazzino 18".
“Dal giorno in cui attraversai il vecchio portone del Magazzino 18, sono stato ossessionato dal silenzio che respirai lì dentro, tra le masserizie degli esuli in fuga dalla Jugoslavia”. E' cominciata cosi l'avventura teatrale di Simone Cristicchi con lo spettacolo Magazzino 18, che dal 5 all'8 novembre porterà ancora una volta il cantautore dove il suo brillante cammino ebbe inizio, al Politeama Rossetti di Trieste.
La suggestiva rappresentazione, scritta da Cristicchi insieme a Jan Bernas e diretta da Antonio Calenda, ha incantato e affascinato il pubblico fin da subito, riaccendendo il ricordo e contemplando la storia con un velo di toccante tristezza. Dal suo esordio, nel 2013, lo spettacolo ha riscontrato un enorme e insolito successo sia da parte del pubblico che della critica. Nonostante sia stato preceduto, ancor prima del suo debutto, da assurde tensioni e critiche infondate, supportate in parte da commenti politici dai diversi colori, l'esordio è stato irrefutabilmente un trionfo.
Un'esibizione commovente che, recuparando la funzione culturale e pedagogica insita nel teatro, evoca interamente una tragedia a molti sconosciuta rompendo l'incombente silenzio che celava il dramma degli esuli fiumani, dalmati e istriani. Una pagina dolorosa del passato. Un capito della storia per troppo tempo rimasto inconfessato. Cristicchi riporta alla luce tutto questo, onorando la sofferenza laconica delle vittime delle foibe e di coloro che sono stati costretti per sopravvivere ad abbandonare il loro Paese, destinato a diventare terra jugoslava. L'autore intrepreta con grande sentimento, attraverso un'emozionante altrenaza di canzoni e racconto, il dramma degli esuli, rivelandone le vicende sconosciute e tristi che hanno segnato quell'ormai non più nascosto esodo del 1947.
Cristicchi riprenderà la sua tournée per la terza stagione consecutiva, dopo aver collezionato moltissimi successi nelle maggiori piazze italiane ed estrere, tra cui Slovenia e Croazia, luoghi dove il massacro è stato consumato e numerosi premi di prestigio come Le Maschere del Teatro Italiano.
Il coinvolgente spettacolo, o meglio “musical civile”, innegabilmente sfiora le corde più sensibili dell'animo umano, risvegliando le ignare coscienze per appropriarsi nuovamente di una verità: “L'esodo di italiani cancellati dalla storia”.